Luca Gallone e il dramma invisibile
Un’epoca di successi e inquietudine
Per Luca Gallone, l’agognata opportunità di recitare in L’amica geniale si è trasformata in un incubo. Mentre interpretava Vittorio Greco, il padre di Lenù, ha iniziato a percepire dei segnali allarmanti dal suo corpo: vertigini, mal di testa e una stanchezza inusuale. Era gennaio 2018, e il 36enne di Napoli si sentiva nel pieno delle sue forze, ma improvvisamente qualcosa non andava. “Camminavo sette metri sopra il cielo,” confida, “fino a quando la mia salute ha cominciato a vacillare.”
La ricerca di risposte
Allarmato dai suoi sintomi, Luca ha deciso di consultare diversi medici. Le risposte, però, non sono state quelle che si aspettava. “Mi dicevano che ero a posto, solo un po’ ansioso,” racconta, rievocando il consiglio di un neurologo che lo ha invitato a vedere uno psicologo piuttosto che a farsi ulteriori controlli. Alla fine, dopo insistenza e angoscia, ha ottenuto il via libera per una risonanza magnetica, un calvario che porterà a una rivelazione drammatica: un aneurisma cerebrale che lo stava minacciando incessantemente.
Un supereroe a rischio
Nonostante il grave intervento, Luca ha proseguito a girare la serie fino all’ultimo giorno. “Credevo di essere un supereroe,” dice, ammettendo di nascondere il suo stato di salute. A seguito di un intervento complicato, la situazione si è complicata ulteriormente e ha sfiorato la morte per una nuova emorragia. “Ho rischiato di morire due volte,” confessa, aggiungendo che la sua esperienza di dolore e paura può servire a sensibilizzare su un tema molto delicato e poco discusso.
Luca Gallone, con la sua storia, invita tutti a non sottovalutare i segnali inviati dal corpo e a cercare sempre una seconda opinione. Un coraggio che lo rende non solo un attore, ma un vero e proprio simbolo di resilienza.